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8 Settembre 2016
Vendemmia alle porte:cala la quantità ma sarà vino di ottima qualità

“Da un punto di vista della qualità la vendemmia 2016 fa davvero ben sperare, e questo è particolarmente importante per la nostra viticoltura, caratterizzata da vini a denominazione di origine di alta qualità, in gran parte destinati al mercato estero”. Sono parole di Tulio Marcelli, presidente di Coldiretti Toscana  e Arezzo, che spiega anche che “anche il futuro del Made in Arezzo dipende dalla capacità di promuovere e tutelare le distintività, che è stata la chiave del successo nel settore del vino, dove ha trovato la massima esaltazione la valorizzazione delle specificità territoriali che rappresentano la vera ricchezza del settore”. 
Sempre secondo Marcelli “il nostro vino, come tutto quello toscano, e più in generale il vino italiano, è cresciuto scommettendo sulla sua identità con una decisa svolta verso la qualità che ha permesso di conquistare primati nel mondo dove oggi una bottiglia esportata su cinque è Made in Italy”. Spiega poi che “la raccolta delle uve dovrebbe partire quest’anno con un ritardo di circa una settimana per il Sangiovese, vitigno base dei nostri ottimi vini rossi aretini, sempre più pregiati e premiati: si dovrà aspettare la fine del mese di settembre”. Il vino italiano – conclude Marcelli - è cresciuto scommettendo sulla sua identità, con una decisa svolta verso la qualità che ha permesso di conquistare primati nel mondo. Oggi 1 bottiglia esportata su 5 è Made in Italy. Quello della vendita diretta del vino è una tendenza in continuo aumento negli ultimi anni anche come risposta alle richieste dei consumatori di conoscere personalmente il produttore e scoprire le caratteristiche del prodotto che intendono acquistare, andando contemporaneamente alla scoperta del territorio di origine”.
“La vendemmia 2016 in Arezzo, ma è lo stesso per l’intera Toscana, è in calo quantitativo – spiega a sua volta Mario Rossi, direttore di Coldiretti Arezzo - sia a causa delle bizzarrie meteorologiche delle scorse stagioni, sia anche in parte per gli attacchi degli ungulati, e vedrà una riduzione intorno al 5 per cento rispetto all’anno scorso, ma sulla base delle previsioni Ismea le condizioni attuali fanno ben sperare per una annata di buona qualità”.
Ma Rossi tiene a sottolineare anche altri due aspetti molto importanti: “Per prima cosa circa il 90 per cento delle uve raccolte viene utilizzato per la produzione di vini a denominazione di origine, e, secondo aspetto,  rilevante per il settore e per il nostro territorio, negli ultimi anni si è registrato un consistente aumento della vendita diretta da parte delle piccole aziende che trasformano le proprie uve e vendono i loro vini ai consumatori sia in cantina che tramite la rete dei mercati e dei Punti di Campagna Amica, a cui Coldiretti Arezzo ha dato, e darà sempre più nella sua attività quotidiana, un impulso molto forte e strategico”.
Secondo una ricerca di Coldiretti, infatti, per ogni grappolo di uva raccolta si attivano 18 settori di lavoro che vanno dalla trasformazione, alla distribuzione, al commercio, fino a toccare la produzione di bottiglie, tappi di sughero e bicchieri di vetro. La vendemmia 2016 coinvolgerà 200 mila aziende agricole: secondo le previsioni di Coldiretti la produzione vinicola sarà destinata per oltre il 40% ai 332 vini a denominazione di origine controllata e ai 73 vini Docg. Il 30% sarà destinato ai 118 vini a indicazione geografica tipica e solo il 30% ai vini da tavola. L’esportazione continua a essere un traino per il settore vinicolo italiano. Anche quest’anno, infatti, la metà del fatturato realizzato dal vino sarà ottenuto dalle vendite sul mercato estero e nel primo quadrimestre del 2016 le esportazioni sono aumentate del 2% rispetto allo storico record dello scorso anno. 
 

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