Nel 2008, l’Osservatorio regionale del turismo in Toscana, presentando le previsioni per il 2009, aveva detto, tra l’altro, “In Europa il vero e proprio vantaggio competitivo della Toscana rispetto alle altre regioni, risiede nel prodotto agriturismo. La regione è la destinazione italiana più commercializzata dagli operatori per questo tipo di vacanze, ma è anche quella che fa registrare l’incidenza maggiore di questo prodotto sul totale del venduto (preceduta soltanto dall’Umbria, che però, si attesta su livelli commercializzazione e di volumi di domanda nettamente inferiori)”.
Il 15 giugno saranno presentati i risultati della stagione 2008 e, sulla scorta delle prenotazioni presso i tour operator, le previsioni per il 2010. Al Palazzo dei Congressi, dunque, parlando delle performance e delle attese della Toscana, si snoccioleranno dati e commenti, ma con un grande assente: l’agriturismo, settore che, pur essendo considerato la punta di diamante dell’offerta toscana, non ha alcun rappresentante all’interno dell’osservatorio regionale del turismo, che gestisce indagini e ricerche, da cui emergono dati importanti per modellare le politiche promozionali.
“L’agriturismo è un’attività connessa all’agricoltura, ma assolve funzioni ricettive, dunque, a pieno titolo, deve essere coinvolta nelle fasi di programmazione delle strategie e di valutazione dei risultati – dice il presidente di Terranostra Toscana Andrea Landini -. Solo attivando sinergie e collaborazione tra i diversi settori del turismo, si potrà rafforzare l’immagine del territorio e rendere la Toscana delle vacanze più appetibile sui mercati”.