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14 Novembre 2025
SALUTE: 97% DEI CIBI EXTRA UE ENTRA SENZA CONTROLLI, CON TAGLIO PAC EUROPA AFFAMA CITTADINI

Con 97 prodotti alimentari stranieri su 100 che entrano nell’Unione Europea senza alcun controllo fisico, l’Europa rischia di compromettere la salute dei cittadini e di danneggiare gravemente le imprese agricole e agroalimentari italiane. È l’allarme lanciato da Coldiretti Toscana secondo cui appena il 3% dei prodotti alimentari importati viene sottoposto a controlli effettivi di sicurezza, mentre la quasi totalità entra nell’Ue passando da porti “colabrodo” come Rotterdam. Lo scarso livello di controlli, la discrezionalità lasciata nelle mani dei singoli Stati membri e gli accordi commerciali stipulati dalla Commissione UE come il Mercosur stanno favorendo – ed incentivando - lo sbarco sulle nostre tavole di alimenti spesso pericolosi. Sono ancora una volta le statistiche a confermarlo: sei allarmi alimentari su dieci sono causati da prodotti provenienti da paesi extra UE come Cina, Turchia, India, Iran, Egitto, Pakistan. Alimenti che finiscono dentro il nostro piatto e nel nostro corpo carichi di batteri, residui chimici, micotissine e metalli pesanti. Frutta e verdura (18,6%), pesce e prodotti della pesca e prodotti a base di noci e semi (12,7%), pollo 8,1%), piatti precotti e snack (7,1%) i cibi che hanno fatto scattare il più maggior numero di alert nel nostro paese poiché ritenuti rischiosi per la salute umana. “Non siamo contrari agli accordi di libero scambio, ma senza il principio di reciprocità non è possibile tutelare il nostro settore agroalimentare – spiega la presidente di Coldiretti Toscana, Letizia Cesani –. L’intesa con il Mercosur è stata pensata 18 anni fa, ma il mondo è cambiato: oggi l’agricoltura ha un ruolo strategico per sicurezza, sostenibilità e salute. È assurdo che resti l’unico settore non difeso”.

Secondo Coldiretti se non corretto, l’accordo con il Mercosur avrà un effetto devastante sulle imprese e sulle condizioni di salute dei cittadini. Il rischio è una progressiva sostituzione sugli scaffali di prodotti con standard ambientali e sociali molto più bassi di quelli prodotti dalle aziende italiane ed europee. Una direzione sintomatica di un’Europa allo sbando, debole e confusa, che vuole tagliare le risorse destinate agli agricoltori in nome di un folle ideologismo ambientale riducendo così la capacità di produrre cibo del nostro continente. Una intenzione incomprensibile anche paragonandola agli attuali scenari mondiali dove potenze come  Cina, India, Brasile e Stati Uniti investono risorse nello sviluppo e nella competitività dell’agricoltura come strumento geopolitico mentre l’Europa arretra quando dovrebbe aumentare le sue produzioni alimentari per non dover dipendere dagli altri mercati.

Per Coldiretti, è indispensabile che l’Unione Europea rafforzi i controlli alle frontiere, garantendo regole eque e sicurezza alimentare. Solo così sarà possibile difendere la salute dei cittadini, la dignità degli agricoltori europei e i primati del Made in Italy agroalimentare.

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