Recinzioni… vietate. Il problema è esploso a Civitella in Valdichiana dove alcune aziende agricole, decise a proteggere le loro proprietà con l’adozione di strutture di delimitazione, hanno dovuto fare dietrofront. La questione è stata sollevata dal direttore di Coldiretti Arezzo che, carta e penna alla mano, ha scritto al sindaco del comune e per conoscenza ai tecnici della Provincia. “Realizzare interventi di questo tipo a volte è indispensabile. Sia per proteggere le coltivazioni dall’”invasione” degli animali selvatici sia per gestire i terreni agricoli per il pascolo degli animali allevati. Le aziende agricole devono poter disporre di queste opere in modo flessibile, senza eccessivi adempimenti amministrativi, per una economica e corretta gestione aziendale”, spiega il dottor Claudio Massaro e aggiunge: “Invitiamo l’amministrazione comunale a comprendere la situazione e ad andare incontro alle esigenze delle imprese, modificando il regolamento edilizio e le relative norme tecniche di attuazione, disciplinando la messa in opera di recinzioni in ambito agricolo in base alla funzionalità dell’intervento, delle tradizioni locali, dell’evoluzione dei materiali tecnici e delle nuove esigenze produttive”. Sollecitando soluzioni tempestive, Coldiretti Arezzo chiede alle amministrazioni interessate di superare le norme restrittive presenti nei rispettivi documenti di programmazione territoriale e di adottare, dove necessario, provvedimenti di urgenza per conciliare le esigenze degli enti con quelle delle imprese agricole.
14 Febbraio 2008
Recinzioni vietate: colture e allevamenti a rischio