C’erano anche molti tabacchicoltori aretini tra gli oltre 300 imprenditori agricoli che hanno partecipato all’incontro, promosso da Coldiretti a Perugia, per fare il punto sulle prospettive del settore alla luce della riforma comunitaria. Grande infatti è l’interesse in questa provincia per una produzione che si concentra quasi esclusivamente entro i suoi confini. Nel1998 infatti ospitava sul suo territorio oltre 2.600 ettari dei poco più di 3.000 dedicati alla coltura in Toscana. E i valori, in percentuale sono rimasti identici, anche quando la performance regionale si è ridotta progressivamente ai 2.452 ettari del 2005, per passare ai 2.103 del 2006 e calare sotto i 2100 lo scorso anno.
Nel corso dell’incontro, a cui hanno preso parte anche Gennaro Masiello, Vice Presidente Coldiretti Nazionale, e Pietro Sandali, Capo Area Economica Coldiretti Nazionale, è stata ribadita la posizione della Coldiretti, che, fin dall’inizio della Riforma OCM Tabacco (2004), ha sostenuto la necessità di procedere all’aiuto disaccoppiato, per far arrivare i finanziamenti direttamente nelle mani dei produttori e soprattutto per assicurare al settore un rifinanziamento fino al 2013, cosa che si è puntualmente verificata. I produttori aretini, come i colleghi di Umbria, Veneto e Campania, presenti all’iniziativa, hanno ribadito la loro disponibilità a continuare la coltivazione, ma solo a fronte di produzioni equamente remunerate dall’industria, affinchè le imprese possano avere un giusto margine di convenienza.
Al termine della giornata di confronto il direttore Claudio Massaro di Coldiretti Arezzo ha commentato: “Anche in questo caso, come in altri, il pericolo è di scaricare le inefficenze della filiera sui produttori; per questo servono regole certe e chiare. E’ necessario quindi procedere a una razionalizzazione che preveda un aumento della competitività, favorisca una contrattazione chiara fra chi vende e chi compra il prodotto, garantisca il riconoscimento di un prezzo giusto e basato sulla qualità delle produzioni. La posizione della Coldiretti sul tabacco - ha ribadito Massaro - è coerente con le indicazioni provenienti da Bruxelles e mira a impostare i ragionamenti su questioni concrete, presentando in maniera obiettiva e reale le possibilità e le problematiche del settore. Questo, per guardare oltre la fatidica data del 2013 e lasciare agli imprenditori libera scelta sul futuro della loro attività”.
10 Aprile 2008
QUALI PROSPETTIVE PER IL TABACCO?