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14 Febbraio 2014
Paolo Tamburini eletto presidente delle Bonifiche.

La prima assemblea del Consorzio di Bonifica Alto Valdarno si è tenuta oggi ad Arezzo e ha eletto alla presidenza della struttura Paolo Tamburini. Un’elezione a larghissima maggioranza, con soltanto un voto contrario e un’astensione, che quindi dà piena operatività al nuovo Consorzio. L’assemblea si è svolta nel pieno rispetto delle regole, sancita da una legge regionale che a sua volta da piena applicazione alla legge nazionale di riferimento, che ha operato un drastica riduzione del numero dei Consorzi stessi operando nel senso della spending-review.
Presenti all’evento anche la grande maggioranza dei sindaci in rappresentanza dei territori, oltre al presidente della Provincia Vasai, che, pur esprimendo la sua contrarietà al dettato legislativo, ha deciso di prendere pienamente parte ai lavori per il bene del territorio aretino e per superare “sterili polemiche”.
E a proposito di sterili polemiche non è sfuggito a nessuno il concretizzarsi dell’assenza del Comune di Arezzo all’Assemblea,  mancando la persona che aveva accettato la sua designazione nell’assemblea stessa, il sindaco Giuseppe Fanfani. Assenza ventilata già ieri in un duro attacco via stampa al Consorzio stesso.
Il senso di responsabilità degli altri amministratori locali del territorio che sono stati presenti all’assise sono risposta eloquente agli attacchi pretestuosi  - a meno che non ci sia stato qualche gioco di poltrone poco propizio - di Fanfani a una struttura legittimata della legge, dalla regolarità assoluta delle elezioni e dell’assemblea di oggi.
Su due punti della nota del sindaco contro il Consorzio è emersa una posizione chiara di risposta: Fanfani ha chiesto - tramite i giornali cittadini -  al Consorzio di indire gare pubbliche per qualsiasi assegnazione di lavori, un carico burocratico assurdo che la legge consente di evitare proprio per un ottimale funzionamento della macchina delle emergenza, permettendo quindi, per cifre non rilevanti, assegnazioni dirette che fanno risparmiare tempo e denaro preziosi.
Seconda questione, la nota di Fanfani concludeva così: “Finché i consorzi esisteranno, auspichiamo infine, pur nelle diverse posizioni, che ci siano le condizioni almeno per un colloquio fattivo”. Dall’Assemblea è emerso chiaramente che per un colloquio bisogna essere in due e un fine politico come il sindaco di Arezzo questo dovrebbe saperlo. E non essere presente all’Assemblea, a compiere il mandato da lui accettato, di rappresentante dei cittadini di Arezzo in una struttura che ha un compito decisivo per la tutela delle acque e del territorio a norma di legge, non sembra appunto né un atto di dialogo, né tantomeno, un’azione da uomo delle istituzioni quale Fanfani si è sempre professato.

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