Senza scampo le colture in campo delle aziende agricole della Valtiberina sulle quali si è abbattuta una violenta grandinata nella tarda mattinata di oggi poco prima delle 13.
Come spesso accade durante questi repentini fenomeni atmosferici improvvisi, il maltempo si è abbattuto su una striscia di territorio che coinvolge Pieve Santo Stefano e la Motina, una frazione del comune di Anghiari interessando specialmente le imprese agricole che coltivano tabacco kentucky, e che hanno oliveti e vigneti.
“Nei giorni scorsi la grandine ci aveva già fatto danni, ma quella di oggi sembrava veramente la fine del mondo, in poco tempo si è alzato un vento fortissimo, è caduta molta acqua come se fosse scaraventata e si è manifestata una tempesta di ghiaccio senza precedenti – spiega Isella Marina Riponi imprenditrice agricola della Valtiberina – mi viene da dire che non ne vale più la pena fare questo mestiere perché siamo in balia di troppe incertezze. Il tabacco quest’anno era meraviglioso e proprio domani avremmo dovuto iniziare la raccolta insieme ai nostri operai”.
Danni anche agli oliveti e ai vigneti di alcune aziende nel territorio di Pieve Santo Stefano.
“Le strade sia per raggiungere la nostra struttura che intorno all’agriturismo sono distrutte dalla violenza della pioggia e dalla forza del corso d’acqua – commenta Giada Poggini dell’Agriturismo Le Ceregne Bio - l’altezza dell’acqua della piscina è aumentata di 6 cm in poco tempo per i danni in vigna e nell’oliveto ci sarà da aspettare ma sicuramente non saranno buone notizie”.
“La grandine – spiega il Presidente di Coldiretti Arezzo Lidia Castellucci – è la più temuta in questa fase stagionale dagli imprenditori agricoli per i danni irreversibili che provoca alle coltivazioni nei campi. Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici anche nel nostro territorio dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, che devastano i campi con costi per oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne”.
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