169 Views

12 Maggio 2016
Le donne in agricoltura creano innovazione nella tradizione: “l’anima contadina” da conservare e reinterpretare

Se vi fosse stato ancora qualche dubbio ora è stato fugato del tutto. La donna non è più soltanto un valore aggiunto del sistema agricolo ma ne rappresenta una forza decisiva e centrale. Lo dicono le cifre, e lo dice soprattutto la qualità della presenza femminile in agricoltura ora davvero determinante per il futuro stesso del settore primario. Le donne in agricoltura creano innovazione nella tradizione.
E’ quanto emerso con forza ieri, nel corso della tavola rotonda “Tra tradizione e innovazione: il volto femminile dell’agricoltura aretina” - Esperienze di generazioni a confronto, che Coldiretti Arezzo e il Movimento Donne Impresa hanno organizzato presso la sala “Pieve” della Fraternita dei Laici in Piazza Grande ad Arezzo e che ha avuto l’obiettivo di far conoscere le buone pratiche, le esperienze e le innovazioni realizzate dalle imprenditrici agricole di più generazioni e che si sono distinte per una particolare sensibilità ambientale, tutela del territorio e delle tradizioni rurali e che hanno mostrato l’evoluzione della storia delle donne in agricoltura, dall'azienda “patriarcale” all'impresa multifunzionale di oggi, un lungo cammino “in rosa” che ha messo in evidenza la grande capacità di innovazione delle imprenditrici.
Il pomeriggio è iniziato con il saluto delle autorità, da parte
Silvia Bosco, coordinatrice nazionale di Donne Impresa Coldiretti ha, invece, portato il primo intervento, spiegando come “le donne rappresentano il legame tra tradizione e innovazione, sono coloro che creano l’anello di congiunzione tra questi due mondi, raccolgono il passato e lo lanciano verso il futuro. Ma non solo, la moderna azienda multifunzionale è nata proprio grazie alla spinta delle donne imprenditrici agricole, che hanno dimostrato capacità di coniugare la sfida con il mercato ed il rispetto dell’ambiente, la tutela della qualità della vita, l’attenzione al sociale, assieme alla valorizzazione dei prodotti tipici locali e della biodiversità”.
Il successivo dibattito è stato aperto e guidato dal direttore di Coldiretti Arezzo, Mario Rossi, e ha coinvolto le imprenditrici agricole di Coldiretti appartenenti a varie generazioni per un confronto davvero molto interessante.
Partiamo dalle cifre del sempre più forte sistema delle donne imprenditrici agricole fornite proprio dal direttore Rossi in apertura del dibattito: “Idopo il commercio, il settore agricolo ad Arezzo è al secondo posto per presenze in rosa, con 1.838 imprese guidate da donne, che costituiscono oltre un quinto del totale delle imprese femminili, e che rispetto al settore agricolo costituiscono oltre il 30% delle imprese. Detengono il maggior tasso di multifunzionalità, sono le più attente alla biodiversità e hanno performance economiche migliori”.  “Le imprenditrici che abbiamo invitato a questo incontro  - ha spiegato ancora Rossi – sono le portavoce di un’agricoltura che nel tempo ha cambiato volto e ha saputo offrire nuove opportunità reddituali che le donne hanno saputo interpretare come fattore imprenditoriale di successo, pur fedeli alla tradizione”. “Oggi vogliamo tracciare in chiave innovativa – ha insistito il direttore - l’evoluzione dell’imprenditoria femminile agricola, spiegando il passaggio dal fenomeno che un tempo si chiamava femminilizzazione dell’agricoltura a quello che oggi si traduce in un riconoscimento della presenza attiva delle donne nella direzione dell'impresa”.
Altro elemento decisivo per individuare il ruolo orami irrinunciabile dell’impegno della donna alla guida di aziende agricole è quello della grande qualità dell’impegno stesso. Che la tavola rotonda ha valorizzato al massimo, portando alla ribalta e facendo conoscere le esperienze e le innovazioni realizzate da quattro imprenditrici agricole del territorio di più generazioni a confronto, appartenenti alle varie filiere agroalimentari intervenute direttamente nel dibattito portando le loro storie.
Rosa Tizzi dell’ Az. Agr. Tizzi Rosa e Bacci Luciano S.S delle quattro è la più esperta, ha raccontato di avere l’azienda da oltre quarant’anni, con un allevamento di circa 60 vacche nutrici di razza Chianina, allevamento di tacchini e ovini. “Ho iniziato a 19 anni  - ha spiegato – erano gli anni ’70, quando tutti cercavano lavoro in fabbrica”. La Tizzi ha sempre creduto nei prodotti genuini e sani provenienti dalla terra: “Ho deciso di fare agricoltura  - ha spiegato – perché.. qualcuno doveva pur mangiare nonostante la crisi…”.
Lidia Castellucci dell’agriturismo Casali in Val di Chio ha 55 anni  e dopo la morte del nonno Michele avvenuta nel 1983 le produzioni di olio e vino dell’azienda di proprietà dal 1600 furono destinate al solo uso familiare. “Questo fino al 1996 quando con mia cognata Roberta – ha spiegato l’imprenditrice – decidemmo di riavviare l'attività di produzione di vino di qualità contemporaneamente all'inizio dell'attività agrituristica e fin dall’inizio lo sguardo è stato rivolto all’internazionalizzazione dell’azienda essendo consapevoli del valore del “prodotto Italia” all’estero”. “La nostra azienda - ha spiegato ancora la Castellucci - lavora su punto di equilibrio tra tradizione ed innovazione.
Valentina Corgna ha 37 anni e produce olio, ha un frutteto e si impegna anche agricoltura sociale  e nell’agriturismo. “Sono avvocato  - ha spiegato – ma ora sono imprenditrice agricola per scelta e ho beneficiato dei fondi del primo insediamento del 2015, voglio sentirmi parte  - ha spiegato ancora - di un necessario sistema basato su aspetti tangibili e lontano dalle sterili speculazioni intellettuali a cui ero abituata”.
Silvia Clarelli è giovanissima, 21 anni, produce cereali, farina per celiaci e olio. Anche lei ha beneficiato del primo insediamento 2015. Giovane studentessa universitaria di storia dell’arte ha deciso di intraprendere l’attività in agricoltura puntando ad un prodotto molto richiesto dal mercato “il senza glutine”. “Mi sono avvicinata al mondo dell’agricoltura grazie a mio nonno – ha spiegato -  che mi ha saputo trasmettere la passione e l’impegno nel lavoro quotidiano e i sani valori della famiglia diretto coltivatrice”.
Le conclusioni dei lavori sono state tratte dal presidente di Coldiretti Toscana e Arezzo, Tulio Marcelli: “Donne e giovani sono sempre più presenti nel settore e lanciano alla grande il processo innovativo dell’agricoltura aretina: secondo i dati della Camera di Commercio di Arezzo un dato fondamentale è quello della significativa crescita nell’occupazione giovanile (+14%) in provincia di Arezzo nella quale, come abbiamo visto, la presenza femminile è fortissima”. Secondo Marcelli “l’agricoltura è un settore che è rimasto una delle poche aree produttive in grado di offrireprospettive lavorative reali e concrete a conferma della dinamicità di una filiera capace di unire tradizione e innovazione grazie al progetto Coldiretti”. 
“Dagli esempi molto evidenti di questo importantissimo contributo emersi dalle esperienze portate delle nostre imprenditrici  - insiste Marcelli – si evidenzia la voglia e la capacità di queste donne di trasformare la tradizione in innovazione partendo dalla volontà di riscoprire valori e sapori di una tradizione contadina ma dando una nuova impronta e un nuovo slancio ricercando prodotti e modelli produttivi d’avanguardia. Un ruolo – conclude Marcelli - che non è frutto di un mero ritorno all'agricoltura determinato dalla fragilità del contesto economico, bensì di un reale desiderio di innovazione e di crescita, attraverso la riscoperta di quei valori e quelle tradizioni di cui il mondo agricolo è da sempre portatore”.
Il pomeriggio si è chiuso con la visita al Museo della Fraternita e alla Torre dell’Orologio e con un aperitivo a base di prodotti di stagione organizzato dagli agriturismi Terranostra e Campagna Amica Fattoria Le Rocche di Sara Barbara Guadagnoli, La Colmata di Antonietta Mercurio e Badia Ficarolo di Enrica Romani.

QUALE TRA QUESTI PRODOTTI ENOGASTRONOMICI REGALERAI A NATALE?

CONTRIBUTI PUBBLICI RICEVUTI NEL 2021 DA COLDIRETTI AREZZO

CONTRIBUTI PUBBLICI RICEVUTI NEL 2021 DA COLDIRETTI AREZZO DA CCIAA Arezzo – Siena, contributo di € 14.000 per Progetto “Strategie e sostegno del comparto agroalimentare della provincia di Arezzo – Valorizzazione, promozione e tutela

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi