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4 Agosto 2016
La rivoluzione agricola conquista il centro di Arezzo

Coldiretti Arezzo e i suoi giovani hanno portato ieri la rivoluzione agricola al centro di Arezzo, in Piazza Grande. Lo hanno fatto attraverso la gioiosa invasione di centinaia e centinaia di giovani imprenditori agricoli che hanno dato vita ad Agri Young, grande festa dell’estate, ma anche importante momento di riflessione comune, che come ogni anno rappresenta un evento di grande richiamo sul ruolo sempre crescente che il settore agricolo sta assumendo all’interno della nostra società. “Agri Young rappresenta uno dei momenti più significativi dell’attività di Coldiretti Arezzo nel territorio – spiega il direttore di Coldiretti Arezzo, Mario Rossi - momento per i giovani di formazione e scambio di esperienze. Ma l’obbiettivo di questa edizione era duplice: portare appunto l’agricoltura al centro della città e mettere in luce la vera rivoluzione che ha allargato i confini dell’imprenditorialità nel mondo dell’agricoltura, una rivoluzione che è partita dalla Legge di Orientamento del 2001, norma davvero rivoluzionaria, i cui frutti sono ancora fecondi e anzi, potranno ancora portare importantissime occasioni di impegno soprattutto ai nostri ragazzi”. “Una legge che ha allargato i confini dell’attività agricola – ha spiegato poi il diretto regionale di Coldiretti Toscana Antonio De Concilio - e ha di fatto rivoluzionato l’attività d’impresa aprendo nuove opportunità occupazionali nella cosiddetta multifunzionalità e creando concrete alternative di reddito”.

E’ proprio “grazie a questa legge fortemente voluta da Coldiretti – ha continuato De Concilio – che i nostri imprenditori giovani hanno potuto iniziare a guardare al mondo dell’agricoltura, a pensare ad un insediamento produttivo, mettendo in luce la vera rivoluzione del settore che ha allargato i confini dell’imprenditoria”.

Tutto ciò De Concilio lo ha spiegato intervenendo nel corso del Panel che si è tenuto nel pomeriggio presso il palazzo della Fraternita dei Laici, dal titolo: “A 15 anni dalla Legge di orientamento: il panorama delle opportunità in agricoltura”. Nell’occasione hanno portato il loro saluto Barbara Magi, assessore del Comune di Arezzo, Andrea Sereni, presidente Camera di Commercio, Pierluigi Rossi, Rettore Fraternita dei Laici, Gabriele Conticini vice delegato Coldiretti Giovani Impresa Arezzo. Sono intervenuti anche, oltre a Rossi e a De Concilio, anche Paolo Giorgi, delegato regionale di Giovani Impresa e Valerio Di Porto, Consigliere parlamentare Camera dei deputati e Capo Ufficio legislativo ai tempi della firma della legge. Hanno poi portato le loro testimonianze quattro giovani imprenditori Coldiretti: Michele Dioni, della Valdichiana, che ha spiegato come operi nei mercati di Campagna Amica e porti avanti anche la trasformazione del prodotto oltre ad un punto vendita aziendale; Giada Poggini, della Valtiberina, che ha raccontato il suo agriturismo 2.0, legato a energie rinnovabili e ristorazione. Poi Vito Mori del Casentino ha spiegato la sua passione nella produzione di carne di manzo e vitello chianino di altissima qualità che lavora nel macello aziendale, mentre Kaly e Raffaella Casini del Valdarno hanno spiegato la loro scelta per il primo insediamento in agricoltura per portare avanti attività legate alla produzione di erbe aromatiche. Tutti hanno sottolineato, ognuno secondo la propria esperienza, gli effetti prodotti nel modo di fare impresa e gli sforzi e le difficoltà affrontate, mettendo in luce la vera rivoluzione dell’agricoltura di oggi, nata proprio dalla legge di orientamento, che ha allargato i confini dell’imprenditorialità, consentendo di aprire nuove opportunità occupazionali nella tutela ambientale, nel risparmio energetico, nelle attività sociali, nella trasformazione aziendale e nella vendita diretta, a difesa e promozione della biodiversità.

“L'impresa agricola – ha affermato ancora nel corso dei lavori del pomeriggio il direttore Mario Rossi - non è più, quindi, dedicata alla sola produzione di alimenti, ma aperta a nuove attività, forte di un ruolo più completo legato alla tradizione, e punta a nuovi sbocchi nel mercato. Ma deve continuare a fronteggiare le varie difficoltà quotidiane legate, ad esempio, al crollo dei prezzi di produzione o ai danni da animali selvatici, sui quali Coldiretti sta portando avanti battaglie importanti a tutti i livelli e continuerà a farlo, anche per mettere i nostri giovani nelle condizioni di portare avanti la loro non facile, ma bella e rivoluzionaria, attività quotidiana. “Un percorso – ha sottolineato Rossi - realizzato dal grande sforzo di rinnovamento dell’agricoltura italiana. Il successo dell'agricoltura italiana è il risultato di un percorso di crescita sostenibile reso possibile dall’approvazione della legge di orientamento fortemente sostenuta dalla Coldiretti che ha rivoluzionato l’agricoltura allargandone i confini dell’attività con nuove e creative opportunità, che un numero crescente di giovani stanno dimostrando di saper cogliere e gli effetti si fanno sentire nella sostenibilità, nella straordinaria qualità con caratteri distintivi unici che non hanno uguali nel mondo”.

Dopo la riflessione sulle conseguenze della legge di orientamento si dato vita all’inaugurazione con l’emozionante esibizione degli Sbandieratori di Arezzo e al cooking show in Piazza Grande, dedicato a “Le tradizioni e i sapori delle quattro vallate aretine” nel corso del quale quattro squadre, una per ciascuna vallata, si sono sfidate per la preparazione dei piatti e dei prodotti tipici. Il tutto con l’intrattenimento con gruppi folkloristici per la promozione della cultura e tradizione contadina e rappresentazione degli antichi mestieri: per la Valdichiana era presente la compagnia il Cilindro, per il Valdarno la compagnia Arcobaleno, per la Valtiberina la compagnia Il Lauro e per il Casentino la compagnia I Girasoli. Tra gli antichi mestieri vi era la lavorazione della pasta fatta in casa e pane di Tina della Fattoria le Rocche; il tombolo e lavorazione cesti con La Compagnia Il Cilindro e l’ essiccatura delle erbe aromatiche di Valentina Corgna. Dopo la presenza ad Expo lo scorso anno, in campo anche Gabriella, la sigaraia del Casentino. Il presidente della Giuria del cooking show era Paolo Gramaglia, chef da Stella Michelin. In giuria poi Claudio Zeni critico enogastronomico e giornalista Espresso, il vice presidente Area Centro della Federazione italiana cuochi Antonio Merelli, il vice sindaco di Arezzo Gianfrancesco Gamurrini, il presidente della CCIAA Andrea Sereni, Barbara Lapini, rappresentante Banda Piccoli Chef affiancata dal giovane Joshua, Pier Luigi Rossi, primo Rettore Fraternita Laici, , e il direttore Coldiretti Toscana, Antonio De Concilio.

Con questo cooking show Coldiretti Arezzo ha voluto valorizzare i prodotti tipici e le produzioni dei nostri imprenditori, mettendo in luce le loro eccellenze e il valore della terra, con il contributo di chef, istituzioni e testimonial. Obbiettivo promuovere nuovi stili alimentari sostenibili, responsabili e attenti all’ambiente, proponendo cibo di alto livello, consentendo ai consumatori di assaggiare prodotti del territorio. Una nuova filosofia per interpretare il cibo che diventa così simbolo inequivocabile di legame con il territorio, perché con il cibo di Campagna Amica fondamentale è il rispetto per la tradizione gastronomica attraverso prodotti che devono necessariamente essere acquistati presso le aziende. La materia prima è diventata per il consumatore la certezza della provenienza di quello che sta per mangiare, presentato secondo ricette tradizionali o reinterpretato con originalità ma senza mai tagliare quel cordone ombelicale che lega all’origine Campagna Amica al territorio Un altro tassello importante della collaborazione tra Coldiretti e Associazione Cuochi si è concretizzato con la cena di chiusura, partecipatissima, a base di prodotti di Campagna Amica.

La collaborazione con i cuochi, ultimo tassello delle filiera prima del consumatore, consente a Coldiretti Arezzo di dare ulteriori sbocchi commerciali agli imprenditori agricoli e di dialogare con i cittadini nel cuore della città: di fare con loro, insomma, la scommessa più importante per il futuro dell’intera società, quella della consapevolezza del valore dell’agricoltura come fonte di cibo di altissima qualità e come speciale veicolo di tradizioni, storia, cultura e salute proprio per i cittadini, ma soprattutto di nuovi sbocchi e di opportunità per le imprese grazie agli effetti prodotti dalla legge di orientamento. “Lavorare con i giovani a tutto campo sulla qualità e sul valore del cibo – ha concluso il direttore Rossi - è un obiettivo condiviso dalle istituzioni, dai ristoratori e dai produttori di materie prime: non si tratta solo del destino di una categoria, ma di una nuova, rivoluzionaria immagine complessiva dell’agricoltura versoi la nostra città e verso i cittadini consumatori”.

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