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26 Giugno 2015
GRANDINATA DEVASTANTE IN CASENTINO RACCOLTI MASSACRATI PER LE IMPRESE DI POPPI

Chicchi di grandine grossi come noci si sono abbattuti nella notte tra il 23 e il 24 giugno nella zona di Poppi,  in una grandinata che ha colpito le coltivazioni in campo devastandole in gran parte. Un  primo monitoraggio di Coldiretti Arezzo sull’evento calamitoso, che ha messo in ginocchio le produzioni di alcune aziende della zona,  parla di un’insolita formazione di chicchi di grandine di 3-4 centimetri di diametro che sono caduti nella campagna casentinese, in particolare nella zona di Poppi.
“La grandine – spiega il presidente di Coldiretti Toscana e Arezzo, Tulio Marcelli - è l’avversità climatica più temuta dagli agricoltori in questa stagione perché provoca danni irreparabili alle coltivazioni vanificando il lavoro di un intero anno, con effetti economici ed occupazionali”. Il problema è che ora “nelle campagne la frutta e la verdura - precisa Marcelli - sono in piena raccolta e quindi particolarmente sensibili agli effetti del maltempo e con questa grandinata si aggrava il bilancio dei danni in un mese di giugno particolarmente instabile e anomalo,  segnato da precipitazioni gravi e improvvise come quest’ultima”. Marcelli segnala un altro gravissimo problema: “Questa grandinata è ancora più preoccupante perché è andata a colpire imprese già messe a dura prova da un altro elemento di grande negatività ripetutamente segnalato da Coldiretti, quello delle scorrerie degli ungulati che hanno già prodotto nella zona gravissimi danni ai raccolti, mettendo a rischio addirittura la permanenza delle imprese agricole sul territorio”.
In effetti, ascoltando direttamente la voce che racconta i danni della tempesta, a volte rotta dall’emozione, degli agricoltori colpiti, si ha la misura di un danno gravissimo: “E’ stata una grandinata devastante e inattesa per le nostre zone, con chicchi di ghiaccio enormi, e della durata di 20 minuti, verso le 3 di notte..una tragedia”, spiega Marco Bini, titolare dell’impresa “Orto del Castello”, nel fondovalle casentinese in zona Poppi, come i suoi colleghi più colpiti. Per Bini i danni subiti riguardano ortaggi, cereali e in particolare la barbabietola da seme, distrutta per il 70 per cento dei quasi 2 ettari di coltivazione. Distrutti anche 6.000 metri di mais e il campo di favino. Devastati anche 5.500 metri di vigneto.
Non è andata meglio a Tommaso Abenante, dell’azienda agricola “Il Rio”, che produce ortaggi e cereali: “Il mais e le patate sono del tutti rovinati - spiega affranto - ma anche la vigna praticamente non c’è più: a quello che posso vedere adesso il danno, solo per la mia azienda, è almeno di 40 mila euro, visto che anche gli ortaggi sono irriconoscibili… stiamo provando a salvare qualcosa, ma questo è un momento terribile per la mia impresa e per quelle di questo territorio”.
Lo conferma in pieno anche Leonardo Tramonti, dell’azienda omonima, situata proprio nella striscia più colpita dal fortunale: “La mia vigna è completamente distrutta - spiega - sui1.000 metri di terreno resta solo qualche stelo.. e poi anche i cereali sono stati colpiti in maniera devastante, se andrà bene ne recupererò meno del  40%. Questi cambiamenti climatici, queste stagioni trasformate, stanno mettendo a dura prova il nostro lavoro..”.
Ovviamente, “al momento, sono in corso gli accertamenti nei territori colpiti per verificare la reale entità dei danni che – spiega a sua volta il direttore di Coldiretti Arezzo, Mario Rossi - potrebbero essere molto pesanti proprio perché la grandinata si è verificata in zone con coltivazioni di qualità e molto diffuse, dalla frutta ai cereali, al vino. Come Coldiretti stiamo attivando tutte le operazioni necessarie a fianco delle imprese colpite affinché possano avere al più presto un sostegno rispetto alla gravità del danno subito”.
 

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