Inizia il 12 maggio, giornata nazionale degli allevamenti, il monitoraggio dei prodotti commercializzata in alcuni dei principali iper e super mercati della regione. L’iniziativa è volta a verificare il presunto made in Tuscany, ovvero la presenza sugli scaffali di alimenti, che, pur beneficiando dei riflessi positivi generati dal territorio toscano, vengono preparati con prodotti di base di origine non indicata.
L’operazione, volta anche a tenere sotto controllo i prezzi di vendita, nasce per verificare come e quanto l’utilizzo, improprio seppure legale, di un brand solo apparente riesce ad apportare “valore” al prodotto, che penalizza i produttori, inganna i consumatori e porta vantaggi solo alla rete commerciale.
I dati rilevati saranno resi pubblici e confrontanti con cadenza bimestrale.
“Noi vogliamo che i prodotti della nostra zootecnia e della nostra agricoltura spuntino un prezzo giusto, per compensare il lavoro degli allevatori, senza danneggiare il consumatore – spiega Coldiretti, illustrando l’iniziativa -. Ci stiamo impegnando per combattere tutte le inefficienze e le speculazioni che nel 2008 sono costate alle tasche degli italiani 4 miliardi di euro, complice l'aumento dei prezzi per i prodotti alimentari che è stato in media del 5,4 per cento superiore al 3,3 per cento dell'inflazione generale, con un differenziale del 2,1 per cento che tende ad allargarsi nel 2009 (2,2 per cento a gennaio), nonostante il forte calo dei prezzi delle materie prime agricole. E’ nato per questo il progetto di una filiera tutta agricola e italiana, progetto presentato da Coldiretti a cui dovranno prendere parte diversi attori. A cominciare dalle imprese agricole, il cui obiettivo è di migliorare il loro reddito (oggi per ogni euro speso dal consumatore, a loro arrivano solo 17 centesimi), senza gravare sulle tasche del consumatore”.
12 Maggio 2009
DICIAMO STOP AGLI INGANNI SUGLI SCAFFALI