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8 Settembre 2015
COLDIRETTI AREZZO AL BRENNERO E A BRUXELLES CONTRO IL FALSO MADE IN ITALY

“Siamo nei punti chiave dell’Europa per denunciare gli effetti dei ritardi e delle omissioni dell’Unione Europea, che favoriscono le speculazioni che stanno provocando l’abbandono delle campagne con effetti irreversibili sull’occupazione, sull’economia e sull’ambiente. L’allarme è fortissimo anche per la zootecnia, con moltissime stalle a rischio chiusura”.
Sono parole di Tulio Marcelli, presidente di Coldiretti Toscana e Arezzo, pronunciate dal presidio dei giovani agricoltori Coldiretti davanti ambasciata italiana a Bruxelles, in atto per difendere il Made in Italy autentico.  Spiega che "anche Arezzo è giustamente presente a difesa del made Italy”, e su tutti i fronti: al Brennero,  infatti, si trova il direttore di Coldiretti Arezzo, Mario Rossi, con una delegazione di giovani di Coldiretti Arezzo, insieme a migliaia e migliaia di agricoltori, per fare verifiche e controlli sulle merci al valico con l’Austria. 
Sotto accusa da parte di Coldiretti è un’Europa che chiude le frontiere ai profughi e le spalanca ai traffici di ogni tipo di schifezza alimentare, sulle quali si fanno affari a danno degli agricoltori e dei consumatori.
“Autobotti, camion frigo, container  - spiega il direttore Rossi dal Brennero - saranno verificati senza tregua dagli agricoltori per smascherare il finto Made in Italy, dai prosciutti ai pomodori, ma anche il commercio di surrogati e sottoprodotti che abbassano la qualità, come le polveri di latte e le cagliate da utilizzare per fare formaggi Made in Italy al posto del latte vero senza indicazioni in etichetta”.
In assenza di regole sulla provenienza e sulle caratteristiche dei prodotti, la concorrenza sleale è insostenibile con prezzi riconosciuti agli agricoltori che sono scesi al di sotto dei costi di produzione con la drammatica chiusura delle aziende e senza alcun beneficio per i consumatori, come dimostra il dossier elaborato dalla Coldiretti.
L’iniziativa congiunta vede anche la mobilitazione dei giovani agricoltori della Coldiretti che a Bruxelles mettono in mostra le tante schifezze spacciate come Made in Italy per chiedere un impegno più forte dell’Unione Europea.

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