Con i periodi di siccità destinati a diventare sempre più lunghi, intensi ed estesi è urgente garantire acqua a imprese e cittadini dopo un 2024 che proprio a causa degli effetti dei cambiamenti climatici ha visto ingenti danni al settore.
“Oggi l’agricoltura e l’agroalimentare a causa dei cambiamenti climatici in atto, devono poter contare sulla disponibilità della risorsa acqua – spiega Leonardo Belperio, dirigente Coldiretti Arezzo – nel nostro territorio abbiamo l’invaso di Montedoglio costruito in un buon momento, quando ancora i problemi legati al cambiamento climatico erano lontani. Montedoglio rappresenta una grande risorsa appunto che, con i suoi 140 milioni di mc di acqua, è il più grande invaso dell’Italia centrale”.
Oggi più che mai le aziende hanno bisogno di acqua, i territori della Valdichiana e Valtiberina sono pronti, per un utilizzo consapevole della risorsa acqua sia con l’agricoltura 4.0 che attraverso l’impiantistica moderna.
“E’ urgente pensare ad un progetto strategico di breve termine – dichiara Belperio - che si ponga come obiettivo la realizzazione dei distretti irrigui per il completamento del sistema irriguo Montedoglio occidentale per la Valdichiana e Valtiberina con un piano specifico di politica economica agraria di aree rivolte all’irrigazione”.
Nel nostro Paese viene intercettata e raccolta solo l’11% della acqua piovana, le aziende agricole sono impegnate a fare la propria parte per promuovere l’uso razionale dell’acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l’innovazione con colture meno idro-esigenti, l’acqua è essenziale per mantenere in vita sistemi civili industriali ed agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio, la produzione di cibo e la competitività del settore alimentare.
“Da anni Coldiretti e Anbi nazionale portano avanti un piano invasi – afferma Belperio - che permetterebbe non solo di assicurare l’approvvigionamento idrico durante i periodi di siccità, anche di ridurre gli effetti devastanti delle piogge e degli acquazzoni sempre più intensi come quello delle della scorsa domenica, che aggravano il fenomeno dello scorrimento dell’acqua nei canali asciutti”.
Questi bacini avrebbero la funzione di raccogliere l’acqua piovana e utilizzarla in caso di necessità oltre ad essere uno strumento di mitigazione del rischio idraulico a valle.
L’intento è di raddoppiare la capacità di raccolta dell’acqua piovana, rendendola disponibile per usi civili, per l’agricoltura da utilizzare nei periodi di siccità e per la produzione di energia idroelettrica pulita. In questo contesto, è essenziale anche il recupero e la manutenzione degli invasi già esistenti nel territorio.
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