Nelle ultime settimane a salire a gran velocità non è solo la colonnina di mercurio, anche nella provincia di Arezzo a spingere il carrello della spesa è l’aumento dei prezzi al dettaglio della frutta e dei vegetali freschi rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Dall’altra parte però, nelle campagne aretine è profonda crisi per l’effetto congiunto di speculazioni e condizioni climatiche avverse con quotazioni che in molti casi non coprono i costi di produzione delle aziende.
“Proprio nel momento in cui si assiste ad un aumento dei consumi importante per fronteggiare il grande caldo – spiega il Presidente di Coldiretti Toscana e Arezzo Tulio Marcelli - pratiche commerciali sleali lungo la filiera stanno provocando situazioni di crisi diffuse per i nostri imprenditori agricoli. Per l’agricoltura è infatti un altro duro colpo da sopportare che insieme alle condizioni climatiche avverse di queste ultime settimane legate alla siccità mettono a rischio il lavoro di un intero anno con effetti economici ed occupazionali”. La situazione infatti è seria con una primavera che risulta essere la seconda più calda del pianeta a livello climatologico da quando sono iniziate le rilevazioni nel 1880 secondo la Nasa.
Questo surplus termico è stato in prevalenza determinato dal maggior aumento delle temperature massime, passate dai 21,9 ai 22,9 gradi. C'è poi da aggiungere il deficit di pioggia, dello scorso mese di maggio che ha messo a dura prova molte produzioni e questo è un altro problema perché l’acqua è essenziale per mantenere in vita i sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio e la competitività dell’intero settore alimentare.
“Nelle campagne c’è la necessità di ricorrere all’irrigazione di soccorso per molte coltivazioni in condizioni di stress idrico - sottolinea il Direttore di Coldiretti Arezzo Mario Rossi - le colture sono stressate dall’impennata delle temperature dopo un periodo di estrema variabilità climatica, segnato prima dalle gelate che hanno distrutto intere produzioni poi dalle grandinate e successivamente da bombe d’acqua. I nostri agricoltori sono esasperati perché dopo un anno di lavoro, non riescono nemmeno a coprire i costi di produzione”.
Il clima anomalo conferma i cambiamenti climatici in atto che in Italia si manifestano con ripetuti sfasamenti stagionali ed eventi estremi anche con il rapido passaggio dalla siccità all’alluvione, precipitazioni brevi e violente accompagnate anche da grandine con pesanti effetti sull’agricoltura che negli ultimi dieci anni ha subito danni per 14 miliardi di euro a causa delle bizzarrie del tempo.
“A rischio – conclude Rossi - è il futuro di prodotti simbolo del Made in Italy ma anche un sistema produttivo sostenibile che garantisce reddito e lavoro a centinaia di migliaia di famiglie e difende il territorio dal degrado e dalla desertificazione”.
20 Giugno 2017
CRESCONO I PREZZI DELLA FRUTTA AL DETTAGLIO MA NEI CAMPI E’ CRISI E DANNI DA SICCITA’ PER LE COLTURE