126 Views

28 Settembre 2017
CETA IL RIVIO E’ UN PRIMO RISULTATO PER LA TUTELA DEL MADE IN ITALY

 “Il rinvio è il primo risultato di una rivolta popolare contro un accordo sbagliato e pericoloso per l’Italia che ci ha visti protagonisti anche da Arezzo dove molti comuni hanno già espresso contrarietà all’accordo e altri sono in via di delibera”.
E’ quanto afferma il presidente di Coldiretti Toscana e Arezzo Tulio Marcelli, in riferimento alla scelta doverosa di far slittare in Senato la ratifica del trattato di libero scambio tra Unione Europea e Canada (CETA).
“Per la prima volta nella storia, l’Unione Europea legittima - in un trattato internazionale la pirateria alimentare – spiega il Presidente Marcelli -  a danno dei prodotti Made in Italy più prestigiosi, accordando esplicitamente il via libera alle imitazioni che sfruttano i nomi delle tipicità nazionali, il nostro impegno è quello di sensibilizzare i decisori per un esame più approfondito dell’accordo. Il CETA – prosegue Marcelli - crea confusione tra i consumatori che avrebbero ancora più difficoltà a distinguere prodotti originali da quelli con nomi simili agli originali e di fantasia rievocativi della prestigiosa italianità, questo è scorretto, perché non si può sostenere la globalizzazione a spese dell’agricoltura italiana che è basata sul concetto di biodiversità e di glocalizzazione dei territori di produzione”.
Secondo la Coldiretti su un totale di 291 denominazioni italiane riconosciute, ben 250 non godono di alcuna tutela nel trattato.
La Coldiretti è impegnata da mesi in una mobilitazione permanente contro la ratifica del trattato con l’iniziativa #stopCETA condivisa con un'inedita ed importante alleanza con altre organizzazioni Cgil, Arci, Adusbef, Movimento Consumatori, Legambiente, Greenpeace, Slow Food International, Federconsumatori, Acli Terra e Fair Watch) che chiedono di fermare un trattato sbagliato e pericoloso per l’Italia. Anche l’autorevole quotidiano della Santa Sede, l’Osservatore Romano, ha espresso con prestigiose firme le molte perplessità sull’accordo.
“Il Ceta – afferma il Direttore di Coldiretti Arezzo Mario Rossi – uccide il grano duro italiano con forti ricadute anche nella nostra provincia, con il crollo dei prezzi favorito dall’azzeramento strutturale i dazi per l’importazione dal Canada dove peraltro viene fatto un uso intensivo di glifosate nella fase di pre-raccolta, vietato in Italia, auspichiamo quindi che lo slittamento in Senato sia volto a creare un momento di confronto e condivisione e a rivedere il trattato al fine di poter tutelare correttamente le produzioni agroalimentari”.
Ad oggi l’accordo introduce sostanzialmente un meccanismo di acritica deregolamentazione degli scambi e degli investimenti, che non giova alla causa del libero commercio e pregiudica in modo significativo la qualità, la competitività e l’identità del sistema agricolo nazionale.
“L’accordo comporta l’annullamento di tutte quelle barriere che nel tempo sono state volute per evitare che sulle tavole arrivino prodotti meno controllati rispetto a quelli italiani – afferma il Direttore di Coldiretti Arezzo Mario Rossi - non solo, rischia di compromettere il valore aggiunto di buona parte delle produzioni a denominazione legate al territorio italiano, comprese quelle aretine ma permetterà anche l’invasione di grano duro trattato con glifosato e l’entrata di ingenti quantitativi di carne a dazio zero”.

QUALE TRA QUESTI PRODOTTI ENOGASTRONOMICI REGALERAI A NATALE?

CONTRIBUTI PUBBLICI RICEVUTI NEL 2021 DA COLDIRETTI AREZZO

CONTRIBUTI PUBBLICI RICEVUTI NEL 2021 DA COLDIRETTI AREZZO DA CCIAA Arezzo – Siena, contributo di € 14.000 per Progetto “Strategie e sostegno del comparto agroalimentare della provincia di Arezzo – Valorizzazione, promozione e tutela

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi