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5 Settembre 2016
Agricoltura: la carica dei ragazzi irresistibili

“L’agricoltura attira sempre di più i giovani, e proprio la presenza dei giovani nei campi è in ogni caso il segno della vitalità di un comparto che rilancia alla grande sul suo futuro. Ciò che ci vuole, proprio in un periodo come quello che stiamo attraversando, con un settore alle prese con le crisi dei prezzi all’origine, con i danni che arrivano da stagioni climatiche anomale, ma anche da scorrerie sempre più gravi da parte degli ungulati. La forza, l’energia e l’entusiasmo dei giovani posso essere davvero decisivi per un definitivo rilancio del settore primario”. Sono parole del presidente di Coldiretti Toscana e Arezzo, Tulio Marcelli, a commento dei dati Unioncamere secondo i quali quasi il 10% delle nuove imprese condotte da giovani sotto i 35 anni nate nel secondo trimestre del 2016 opera in agricoltura. In questo modo, il settore primario si classifica come quello più gettonato dai giovani dopo il commercio.
“Vi è una rivoluzione in atto – insiste Marcelli -  nelle scelte giovanili con la nascita nelle campagne italiane di ben 3.051 imprese condotte da under 35 nel secondo trimestre del 2016”. In provincia di Arezzo, secondo i dati della Camera di Commercio, sono in crescita (7.2%) le imprese di giovani che operano in agricoltura, il 9,4 per cento delle imprese aretine sono giovanili e di queste il 9.5 per cento sono nel settore agricolo: “Questo – afferma ancora Marcelli – è un chiaro segnale del ritorno dei giovani ad un tipo di attività sempre più caratterizzata dall’approccio imprenditoriale orientato al mercato e di un progressivo ricambio generazionale all’interno delle imprese agricole aretine”.
Si tratta quindi di una nuova generazione di imprenditori agricoli “che costituiscono  - conclude Marcelli - uno dei principali vettori di crescita del settore agroalimentare italiano grazie ad una capillare e rapida acquisizione dei processi innovativi,  perché il perno attorno al quale ruotano queste nuove imprese giovanili, è quello dell'innovazione”. Importante anche l’origine di questi nuovi imprenditori.
“Tra chi fa dell’agricoltura una scelta di vita la vera novità rispetto al passato – sottolinea il direttore di Coldiretti Arezzo, Mario Rossi -  sono le new entry da altri settori o da diversi vissuti familiari che hanno deciso di scommettere sulla campagna: l’azienda agricola come scelta di vita non più quindi solo perché obbligata da una successione ereditaria”.
L’altro dato Coldiretti, davvero interessante, che si ricollega perfettamente alla precedente analisi, dice che metà dei giovani imprenditori nella campagne ha una laurea, mentre il rapporto Anvur (Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca) completa il quadro evidenziando che per il 2015-2016 si è registrato l’ennesimo aumento delle iscrizioni alle facoltà di agraria, che si attestano intorno al 3,4% degli immatricolati totali, contro circa il 2% di dieci anni fa.
A caratterizzare le imprese giovanili del settore è anche il fatto che “i giovani – spiega ancora Rossi - grazie anche alla vicinanza, al sostegno, e alla consulenza a tutto campo svolta da Coldiretti Arezzo, hanno interpretato in chiave innovativa e le opportunità offerte dal mondo rurale: oggi il 70% delle imprese giovanili lavora in attività che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche a tutta una lunga serie di attività collegate a quelle agricole. Più alti della media anche alcuni parametri tecnici strutturali: le aziende agricole dei giovani possiedono, una superficie superiore di oltre il 54% alla media, un fatturato più elevato del 75% della media e il 50% di occupati per azienda in più”.
A contribuire a tutto questo anche l’intervento della Regione Toscana, che concede contributi in conto capitale agli Imprenditori Agricoli Professionali (IAP) che intendono realizzare investimenti - materiali ed immateriali - per migliorare le prestazioni e la sostenibilità della propria azienda agricola. Il bando si rivolge ai giovani agricoltori che hanno un'età compresa fra i 18 e i 40 anni, si insediano per la prima volta in una azienda agricola, presentano un piano aziendale e possiedono o si impegnano ad acquisire adeguate qualifiche e competenze professionali. Le domande possono essere presentate fino al 31 ottobre 2016.

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