Un segnale forte di capacità imprenditoriale, di slancio innovativo, di multifunzionalità, di grande impegno e coinvolgimento in tutti gli spazi imprenditoriali e per tutte le possibili declinazioni dell’agricoltura, compresa quella giovanile e femminile. Gli agricoltori di Coldiretti Arezzo hanno fatto cinquina: cinque sono state le categorie premiate e per ognuna di queste è stata presente tra i prescelti anche un’impresa agricola Coldiretti. Parliamo dell’evento della scorsa settimana, che, alla presenza delle autorità cittadine e dei rappresentanti delle associazioni di categoria della provincia, ha visto la consegna dei premi della Camera di Commercio di Arezzo “Fedeltà al lavoro” edizione 2016.
I riconoscimenti hanno interessato aziende della nostra provincia che si sono distinte in cinque categorie: internazionalizzazione, imprenditoria femminile, innovazione, impegno imprenditoriale e imprenditorialità femminile. E per ogni categoria è stata appunto scelta anche un’azienda aretina Coldiretti.
“Siamo orgogliosi – afferma in proposito il presidente di Coldiretti Toscana e Arezzo, Tulio Marcelli - per questi premi, che testimoniano la forza e la modernità, ma anche la capacità di differenziazione, di multifunzionalità e la forza complessiva delle imprese agricole del nostro territorio, in grado di eccellere, come abbiamo visto, in molti campi diversi” .
“Questo premio - spiega il direttore di Coldiretti Arezzo, Mario Rossi – è un pubblico riconoscimento all’impegno e alla capacità di aziende e imprenditori agricoli aretini, che si sono particolarmente distinti per l’ingegno, l’innovazione, la capacità di presidio dei mercati internazionali e rappresenta anche la dimostrazione del patrimonio di eccellenza acquisito dal nostro sistema agroalimentare, decisivo anche per sviluppo e occupazione”.
Vediamo allora da vicino le aziende premiate: il premio per l'imprenditoria femminile è andato a Luisa Iannattone, dell’Azienda Agricola “L’orto di Mary Poppins”: Luisa e la sua famiglia iniziarono a coltivare ortaggi di stagione, lavorando i terreni incolti della loro proprietà. Successivamente, diventarono cerealicoltori e con la farina di grani antichi producono il pane. La motivazione del premio della Cciaa indica quella di Luisa come “Una scelta di famiglia che diventa attività d'impresa caratterizzata dall'etica biologica: dalla borsa di Mary Poppins la magia di un’imprenditrice”.
Premio innovazione, invece, a Simone Baglioni, della Società Agricola Eco-Energie, cooperativa utilizza scarti della lavorazione agricola e forestale per la produzione di energie rinnovabili. Inoltre si occupa delle principali operazioni da eseguire nel bosco. “Dal passato al presente gestire il verde con animo antico e visione moderna per tutelare il territorio e valorizzare le risorse umane” è la motivazione della Cciaa.
Il premio per l’internazionalizzazione è andato ad Alberto Dal Cero, dell’Azienda Dal Cero F.lli Soc. Agricola. La famiglia Dal Cero ha iniziato a produrre vino in Veneto. Successivamente l'attività si è spostata anche a Cortona dove si dedicano una coltivazione di Sangiovese, Surah, Vermentino Chardonnay. La motivazione della Cciaa: “Tre generazioni di imprenditori per una produzione vitivinicola di eccellenza che si è affermata nel Nord Europa e in America”.
Il premio Imprenditoria giovanile è stato dato a Luca Ponticelli, dell’Azienda Agricola Ponticelli Luca. Luca nasce disegnatore progettista, ma lascia il lavoro dopo otto anni per prendere l'azienda di famiglia a vocazione cerealicola. Introduce nuove colture come la cipollina da semi. Secondo la motivazione del premio in questo caso ci troviamo di fronte ad un “Imprenditore agricolo per scelta e convinzione, trasforma con metodi innovativi l'attività agricola che la famiglia svolge da quattro generazioni”.
Un premio speciale per l’impegno imprenditoriale è andato a Lino Montini, dell’ Azienda Agricola Lino Montini, che si basa sull'allevamento di ovini di razza appenninica e sulla coltivazione di cereali e foraggere. La motivazione della Cciaa spiega che è stato premiato perché “imprenditore dal 1956, agricoltore orgoglioso e tenace dotato di grande saggezza, ancora oggi titolare di una fiorente impresa rimasta intatta negli anni”.
20 Ottobre 2016
Le eccellenze dell’agricoltura aretina tra tradizione e slancio innovativo