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23 Febbraio 2012
La neve fa bene all’agricoltura

Comunicato stampa

Coldiretti: “La neve fa bene all’agricoltura
ma c’è pericolo di gelate e di speculazione sui prezzi”

Il direttore provinciale Marotta: nei prossimi giorni a rischio ulivi e viti.
Ma saranno ingiustificati aumenti del costo dei prodotti agroalimentari

“Dopo un periodo di siccità, con precipitazioni che nell’autunno sono state di circa il 70% al di sotto della media, la neve non è un danno per la campagna, anzi. Ma quello che preoccupa è l’altissimo rischio di gelate nei prossimi giorni e le successive, quasi inevitabili, ma del tutto immotivate, speculazioni che verranno operate sui prezzi dei prodotti agroalimentari”.
E’ questa la posizione della Coldiretti di Arezzo, nelle parole del direttore Giampiero Marotta, preoccupato non tanto da ciò che sta succedendo oggi, ma per le gelate che si annunciano nei prossimi giorni: “E' allarme ghiaccio per verdure e ortaggi che sono particolarmente vulnerabili quando la colonnina di mercurio scende per lungo tempo sotto lo zero” afferma infatti il direttore della Coldiretti nel sottolineare che a rischio ci sono infatti soprattutto “le coltivazioni invernali in campo aperto come cavoli, verze, cicorie, carciofi, radicchio e broccoli”. Se la temperatura dovesse “rimanere a lungo sotto i dieci gradi – spiega poi Marotta -  a soffrire sarebbero anche le piante di olivo e la vite, oltre che alcune fruttifere. Pochi problemi per la zootecnia, salvo il rischio di abbeveratoi ghiacciati”.
 Non c’è nessun pericolo, invece, “per i prodotti già raccolti da tempo come mele, pere e kiwi che - conclude Marotta – e quindi chiediamo al consumatore di stare attento ai prezzi di questi prodotti, i cui eventuali innalzamenti legati al clima sarebbero assolutamente ingiustificati. Invitiamo quindi chi deve acquistare ortaggi, frutta e verdure a recarsi presso i punti vendita di campagna amica, i mercati dei coltivatori dove non correranno questo tipo di rischio grazie alla filiera corta”.
Dobbiamo però tenere presente che l’arrivo del freddo avviene dopo che il 2011 si è chiuso posizionandosi al terzo posto tra gli anni più caldi degli ultimi due secoli, “a conferma dei cambiamenti climatici in atto che si manifestano anche - sottolinea la Coldiretti - con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense e un maggiore rischio per gelate tardive”.   

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