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18 Luglio 2008
CINGHIALI: L’ALLARME CONTINUA

Molto è stato fatto per migliorare i rapporti tra cacciatori e agricoltori in provincia di Arezzo, ma l'emergenza è tutt'altro che superata. A causare i problemi più gravi sono i cinghiali, il cui abbattimento, nella stagione venatoria 2007-2008, è stato di13,531 capi contro i 16.380 previsti dalla Provincia di Arezzo. Il 61 per cento degli animali è stato abbattuto  nei distretti  (ATC) tramite le battute attuate dalle squadre, il restante 39%  nelle Aziende Faunistiche Venatorie, nelle Aziende Agrituristiche Venatorie,  nelle aree bianche e grazie agli interventi richiesti direttamente per l’art. 37 della L.R. 3/94 (1084 capi). I dati sono stati forniti nel corso dell'ultima riunione della consulta venatoria che, attraverso i dati di dettaglio, ha permesso di mettere a fuoco la situazione nelle tre Atc della Provincia: nell'Atc 1 gli abbattimenti sono stati   1816  ( -1025 rispetto al 2006/07); nell'Atc 2 2496   ( -363 rispetto al 2006/07); nell'Atc                  6325  ( 265 in più rispetto al 2006/07). L'incontro è servito a quantificare anche i danni prodotti dalla fauna selvatica alle colture: nel 2007 agli agricoltori sono andati  rimborsi che hanno sfiorato i 355.000 €, indennizzi che, per l'80%, sono serviti a ripianare i guai causati dai cinghiali, di gran lunga più devastanti dei caprioli (che hanno causato il 7% dei danni alle colture) e dei cervi (responsabili del 3 per cento dei raccolti andati perduti)
"Tutto ciò evidenzia - ha detto il direttore di Coldiretti Arezzo, Claudio Massaro - che la gestione della popolazione dei cinghiali nel territorio provinciale è tutt'altro che stabile e soddisfacente. La situazione è inoltre aggravata dalle previsioni, che annunciano un aumento della popolazione di questi animali, la cui densità è destinata a balzare  dal 7,26%  del 2007 al 12,63% per il 2008.
E' pertanto urgente e necessario  adottare sistemi e metodi che permettano di contenere il numero dei capi, anche attraverso attività di contenimento da estendere a tutto l'anno e non alla sola stagione venatoria". Massaro ha avanzato anche la proposta, sorretta da tanti consensi, di anticipare l'apertura della caccia alla prima domenica di settembre e di posticipare la chiusura al 31 gennaio. E per gli imprenditori un appello. "Chi ha problemi impellenti, può inoltrare richiesta di abbattimento/cattura urgente all'Atc di riferimento utilizzando lo strumento messo a disposizione dall’Art. 37 della Legge regionale n° 3/94. La richiesta può essere presentata tramite l'ufficio Coldiretti più vicino, compilando un semplice modellino" 
 
 
 
 

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